Nato a Matera nel 1952. Architetto. Ha insegnato nei Licei Artistici di Pietrasanta, Arezzo, Pistoia e Firenze. Esordisce nei primi anni ’70 del ‘900 nell’ambito della Poesia Visiva (Centri Techne di Firenze e Gramma di Lecce). Ha alle spalle un’attività artistica cinquantennale costellata di numerosissime mostre nazionali ed internazionali. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste e giornali italiani e la prima, e finora unica, bibliografia in italiano sull’Internazionale Situazionista ( Della critica radicale, Ed. Grafton 9, BO, 1995) ed un pamphlet di critica dell’urbanistica ( Il territorio dello spettacolo, Ed. Potlatch, Nowhere, 1997; poi “archimagazine”, 2002). Vive a Firenze.
I lavori recenti hanno, quasi tutti, come tema il labirinto. Sono labirinti mentali, metafore della condizione umana e della vita stessa, dipinti che rimandano a quel vagare imprevedibile che tutti noi sperimentiamo nel viaggio dell'esistenza. In un quadro di riferimento ampio, che va dai fauves alla pittura astratto-informale, questi labirinti si caratterizzano per il segno e per il colore. Il segno, a volte libero e gestuale, a volte più controllato, traccia la struttura dell'opera. Il colore, sempre vivo, steso in sovrapposizioni successive e giocato sulle contrapposizioni, sui complementari, sulle stesure timbriche che velano e trascelgono frammenti dagli strati sottostanti, caratterizza lo spazio del dipinto. Tra segno e colore si dipana un dialogo serrato e vario, ricco di risonanze, che rende, pur nella sua apparente complessità, tutta la gioia di dipingere e la passione per l’arte che cerca di comunicare. Molti di questi lavori sono stati realizzati nel periodo di isolamento seguito alla pandemia di covid-19. Per lui è risultato naturale, in questa occasione, riprendere il tema del labirinto che mi pare esemplificare in maniera completa le condizioni di vita, materiali e mentali, che tutti noi abbiamo sperimentato in questa situazione.
[Daniela Pronestì]