LA STANZA DEI PERCHE

LA STANZA DEI PERCHE’ di SILVIA PERCUSSI

L’artista vive e lavora a Pistoia. Da tempo affronta una ricerca incentrata sui ritmi geometrici e su una tavolozza di pochi colori, arricchiti dal turbinio di assemblaggi materici e dove gli effetti metallici, o le superfici povere di tele e cartoni ondulati vengono utilizzati sia per il loro valore cromatico e tattile, che per il potere evocativo intrinseco. Nelle composizioni di Silvia, memori del più rigoroso astrattismo classico, la geometria si riduce sovente all'uso di sole linee, cerchi, quadrati e rettangoli, elementi primordiali di ogni ricerca di armonia ed equilibrio. Sembrano suggerirci un processo semplice, metafora di uno stile di vita: in un campo preordinato da coordinate di orizzontalità e verticalità pochi elementi si muovono, verificando le infinite possibilità combinatorie, alla ricerca di una sostenibile ponderazione, di un bilanciamento di pieno e vuoto, di luce e ombra, di naturalità e artificio. Osservare un'opera di Silvia comporta rivivere, e completare mentalmente, questo processo di ponderazione che non può mai terminare. Basta inserire un piccolo triangolo metallico per innescare automaticamente la necessità di contrappesarlo, in un procedimento scientifico, ma al contempo giocoso, ove le regole della gestalt si combinano alla sensibilità individuale facendosi contemporaneamente invito alla convivenza civile e al dialogo continuo. Se le sue operare sono prevalentemente bidimensionali, frequentemente si confronta con la ceramica e la produzione di oggetti dove la rigorosa geometria si dissolve nelle naturalità dell'impronta e del gesto.

le pance violate - ceramica e corda
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