Artista

MARCELLO RUSSO KRAUSS

ALBERI SPOGLI, 2020

ALBERI SPOGLI, 2020

dimensioni: 40 X 50 cm
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CAMBIA IL TEMPO, 2019

CAMBIA IL TEMPO, 2019

dimensioni: 30 x 40 cm
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FIRENZE, PONTE VECCHIO, 2019

FIRENZE, PONTE VECCHIO, 2019

dimensioni: 70 x 100 cm
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IL FIUME VA', 2020

IL FIUME VA', 2020

dimensioni: 40 x 50 cm
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IL PASSAGGIO, 2019

IL PASSAGGIO, 2019

dimensioni: 30 x 40 cm
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INCANTO, 2019

INCANTO, 2019

dimensioni: 20 x 50 cm
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LUCE NEL BOSCO, 2020

LUCE NEL BOSCO, 2020

dimensioni: 40 x 50 cm
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MALINCONIA, 2019

MALINCONIA, 2019

dimensioni: 30 x 40 cm
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RICORDO DI PRAGA, 2019

RICORDO DI PRAGA, 2019

dimensioni: 30 x 40 cm
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SCORCIO DI MANTOVA, 2017

SCORCIO DI MANTOVA, 2017

dimensioni: 40 x 50 cm
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TRAMONTO SUL PRATO, 2020

TRAMONTO SUL PRATO, 2020

dimensioni: 40 x 40 cm
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RIFLESSI, 2020

RIFLESSI, 2020

dimensioni: 20 x 50 cm
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MARCELLO RUSSO KRAUSS

Nato a Napoli nel 1951, vive ed opera in Toscana da diversi anni. Nei suoi 50 anni di attività ha tenuto numerose personali ed ha partecipato a numerose collettive e concorsi, in Italia e all'estero.

L’emozione dell’incontro con la natura fissata sulla tela per consegnarla alla memoria, al tempo dell’arte che dura oltre il tempo dell’uomo: tutta l’opera di Marcello Russo Krauss risponde a questa esigenza espressiva, con una coerenza tematica e stilistica che fa dei suoi lavori un canto unico. Se è vero che il paesaggio “nasce” ogni volta che lo sguardo dell’individuo si posa sul mondo esterno, in questo caso lo sguardo dell’artista decreta la nascita di paesaggi tra loro diversi eppure in gran parte accomunati dal medesimo stato d’animo: una malinconia distesa a perdita d’occhio nei cieli plumbei dell’autunno, permeata di silenzi nei sentieri solitari, a volte struggente negli specchi d’acqua dove poche barche raccontano di solitudini profonde, di cose amate e perdute per sempre. Un sentire profondo che si manifesta in ogni passaggio di spatola dato con gesto sapiente e con una gamma cromatica dai grigi ai verdi profondi fino alle screziature di giallo, come pure in una costruzione dello spazio che invita l’occhio a procedere dal primo piano allo sfondo in un crescendo di sensazioni. In altri casi, invece, i panorami si accendono di tinte solari, luminose, intrise di gioia: un richiamo alla vita, alle stagioni che rinascono nel mondo naturale e prima ancora nell’ interiorità dell’artista. Il paesaggio siamo noi, ci racconta, ci appartiene, è lo specchio sensibile del nostro continuo divenire: questo sembra dirci Marcello Russo Krauss, con un linguaggio caro alla tradizione eppure capace di aggiungere parole nuove e altrettanto nuove visioni ad uno scenario senza tempo.    

[Daniela Pronestì]

https://youtu.be/22h8aMhTxTE