Artista

ENEA MARTELLONI

ANIME IN FUSIONE, 2019

ANIME IN FUSIONE, 2019

dimensioni: 70 x 100 cm
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FUSION, 2019

FUSION, 2019

dimensioni: 60 x 60 cm
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CHERRY LIPS, 2019

CHERRY LIPS, 2019

dimensioni: 80 x 80 cm
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JAMAIS, 2019

JAMAIS, 2019

dimensioni: 50 x 70 cm
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VOYAGE, 2018

VOYAGE, 2018

dimensioni: 100 x 100 cm
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IL CAMBIAMENTO

IL CAMBIAMENTO

dimensioni: 30 x 95 x 150h cm
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LA BALLERINA, 1990

LA BALLERINA, 1990

dimensioni: 4 x 28 x 103h cm
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IL TRAMONTO, 1998

IL TRAMONTO, 1998

dimensioni: 62 X 73 cm, con cornice
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LE ACQUE CHETE, 1999

LE ACQUE CHETE, 1999

dimensioni: 17 x 26 x 41h cm
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MAGNETS, 2020

MAGNETS, 2020

dimensioni: 17 x 38 x 50h cm
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AYAM, 2020

AYAM, 2020

dimensioni: 32 x 50 x 97h cm
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BRAIN, 2020

BRAIN, 2020

dimensioni: 15 x 35 x 44h cm
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LIBERTA', 2020

LIBERTA', 2020

dimensioni: 11 x 15 x 35h cm
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ENEA MARTELLONI

Enea, nato a Livorno dove vive tutt'ora, proviene da esperienze nel campo del design e dell'artigianato, le passioni per l'ebanisteria e la meccanica si sono affiancate a quella per la pittura dove è partito da una figurazione al limite dell'iperrealismo: spesso particolari di corpi nudi modellati dal chiaroscuro che li astrae a puri valori plastici. È evidente il medium della fotografia in b/n, che talvolta è presa a prestito da altri professionisti come Guido Argentini, di cui Enea rielabora frammenti di una nota serie di nudi. Se questa serie di opere ferma, immobilizza, il pulsare dei corpi, nasce subito dopo il desiderio di creare immagini che pulsino di vita propria, trasformandosi o arrivando a mutarsi dall'una all'altra. Non il freddo cinematismo di tanta Op Art, ma il giocoso bricolage che finalmente unisca tutte le precedenti passioni personali per regalarci un nuovo gioco didattico, o un'opera personalizzabile. È certo che Enea chiede al fruitore dei sue lavori di non fermarsi in contemplazione, ma di interagire decostruendo e ricostruendo immagini (secondo combinazioni prestabilite), cioè di condividere con lui l'azione creativa. Chiede al fruitore di non limitarsi a cogliere dalla vita vissuta frammenti carichi di pathos, ma di costruire con pazienza, da questi frammenti, una rete di associazioni d'idee (per immagini) capaci di reinterpretare la realtà e di suggerire ulteriori arricchimenti e trasformazioni.

Un modo per far riflettere sulla precarietà e sulla fragilità dell’essere umano e di tutte le cose, in un continuo fluire dove anche i contrari si dissolvono e le forme, apparentemente riconoscibili, si frantumano e si ricompongono, si lacerano e ricostruiscono temporanei equilibri, spezzano questi equilibri e ne creano di nuovi, polimorfi e inaspettati, mentre l'urlo si trasforma in sorriso, la sofferenza in gioia, la serietà in gioco.

[Roberto Agnoletti]