Artista

CLAUDIA ONISTO

 ELECTRIC DREAMS V

ELECTRIC DREAMS V

dimensioni: 50 x 50 cm
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BIOMORPHIC MAZE XXVI

BIOMORPHIC MAZE XXVI

dimensioni: 20 x 20 cm
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MACRONOMICON XXVI

MACRONOMICON XXVI

dimensioni: 40 x 30 cm
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 BIOMORPHIC MAZE XVIII

BIOMORPHIC MAZE XVIII

dimensioni: 50 x 70 cm
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BIOMORPHIC MAZE XIX

BIOMORPHIC MAZE XIX

dimensioni: 80 x 100 cm
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BIOMORPHIC MAZE XX

BIOMORPHIC MAZE XX

dimensioni: 80 x 100 cm
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BIOMORPHIC MAZE XVI

BIOMORPHIC MAZE XVI

dimensioni: 20 x 20 cm
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 BIOMORPHIC MAZE XV

BIOMORPHIC MAZE XV

dimensioni: 40 x 80 cm
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 ELECTRIC DREAMS XIII

ELECTRIC DREAMS XIII

dimensioni: 40 x 80 cm
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BIOMORPHIC MAZE XI

BIOMORPHIC MAZE XI

dimensioni: 20 x 20 cm
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 BIOMORPHIC MAZE XIII

BIOMORPHIC MAZE XIII

dimensioni: 40 x 60
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BIOMORPHIC MAZE VIII

BIOMORPHIC MAZE VIII

dimensioni: 20 X 20 cm
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ELECTRIC DREAMS XXVII

ELECTRIC DREAMS XXVII

dimensioni: 50 x 50 cm
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MACRONOMICON XXVII

MACRONOMICON XXVII

dimensioni: 30 x 40 cm
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 ELECTRIC DREAMS XXVIII

ELECTRIC DREAMS XXVIII

dimensioni: 40 x 60 cm
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CLAUDIA  ONISTO

Le opere di Claudia Onisto rileggono in maniera del tutto nuova la rappresentazione dell’anatomia con l’invenzione di figure che non possono dirsi né umane né animali, ma più genericamente “organiche” e quindi in qualche modo “vive”. Non danno l’idea di essere corpi fatti per respirare o per nutrirsi, eppure si ha l’impressione che le singole parti, proprio come organi o ingranaggi di uno stesso meccanismo, siano dipendenti l’una dall’altra, e tutte insieme concorrano a determinare lo stato vitale di queste strane creature. Sono organismi nati dalla fusione tra pittura e street art, ottenendo così un linguaggio ibrido, proprio come ibride sono queste figure a metà fra realtà e immaginazione. Si muovono nello spazio galleggiando, allungandosi, formando spirali, come in una danza dal ritmo sconosciuto. Ad animarle è la fantasia dell’artista che replica, a suo modo, la tecnica del disegno automatico surrealista, quello che Breton definiva “puro automatismo psichico”, ovvero lasciare andare la mano sul foglio senza un controllo razionale o un progetto preordinato, ma assecondando l’emersione spontanea e diretta di forze inconsce attraverso l’atto del disegnare. È quello che accade nelle opere di Claudia Onisto che, seppure tra loro coerenti e quindi parte di un unico progetto, rimandano ad una dimensione profonda e quasi misteriosa del disegno come tramite tra visibile e invisibile, mondo reale e universo onirico, in un equilibrio non facile tra verità e invenzione, controllo del mezzo espressivo e genuinità dell’emozione.    

[Daniela Pronesti']

https://youtu.be/sVv6jU6eAUI